Il leader dei sequestratori: "Li abbiamo rapiti per sbaglio, i miei uomini credevano che fossero membri dei servizi di intelligence. Fotografavano donne seminude"
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Sabyasachi Panda, il capo dei maoisti che hanno sequestrato due italiani in India, dopo la liberazione di Claudio Colangelo ha dichiarato che "quella di Paolo Bosusco potrà avvenire solo se il governo prenderà sul serio le nostre richieste". "Non volevamo sequestrare questi due stranieri - ha spiegato in un'intervista - ma i miei uomini li hanno confusi con due membri dei servizi di intelligence".
Il leader maoista ha anche sostenuto che "noi non accettiamo il concetto di 'globalizzazione culturale' a cui i due italiani sembrano aderire. Durante la loro permanenza nell'accampamento gli italiani hanno indicato il loro punto di vista. Non si sono sentiti colpevoli per avere preso fotografie di donne tribali seminude. Noi maoisti siamo invece molto contrari a questo modo di fare".
"Gli ostaggi - ha concluso - ci hanno anche detto che per loro non sarebbe un problema se cittadini indiani dovessero scattare foto di donne seminude in Italia. Non accettiamo questo punto di vista degli italiani". Panda ha sottolineato di voler dare indicazioni ai suoi futuri mediatori di sollevare questo particolare aspetto con il governo dell'Orissa.
Ripreso dialogo con i maoisti
I delegati dei ribelli maoisti e quelli del governo dell'Orissa hanno ripreso i colloqui per liberare Bosusco, rimasto nelle mani dei sequestratori dopo la liberazione di Claudio Colangelo. Ieri sera il premier dell'Orissa, Naveen Patnaik, aveva rivolto un nuovo appello per la ripresa del dialogo sottolineando la volontà delle autorità di esamina esaminare le richieste dei ribelli.
Monti: "L'India farà il possibile"
Il premier indiano Manmohan Singh "mi ha assicurato che farà tutti gli sforzi da parte indiana per liberare", Paolo Bosusco, ancora nelle mani dei ribelli maoisti. Lo ha riferito il presidente del Consiglio, Mario Monti, a margine del summit nucleare in corso a Seul.